giovedì 26 aprile 2012

La Crisi ucciderà il Welfare? 27 e 28 aprile alla Fabbrica delle E a Torino

L’ITALIA E LA RIFORMA DEL WELFARE STATE.
Disegnato quasi 70 anni fa il moderno Welfare State ha rappresentato un sistema di garanzie e servizi fondamentale per i cittadini. Negli ultimi anni, sia a causa della pressante crisi economica, sia per il mutamento della società con l’innalzamento della speranza di vita da un lato e per la drastica diminuzione della natalità dall’altro, il modello di welfare che l’Europa aveva conosciuto si è fortemente disgregato.
Oggi, gli Stati Europei sono chiamati a rivedere i propri modelli di welfare in un contesto di drastica diminuzione delle risorse disponibili.
Senza risorse, gli Stati non saranno più in grado di fornire risposte a una domanda di servizi che inesorabilmente crescerà con gli anni. Il welfare si domani dovrà trovare una dimensione nuova, dovrà esser frutto anche di un’evoluzione culturale, dovrà ispirarsi alle migliori esperienze internazionali. Dovrà costituirsi in un sistema partecipato e attivo, che coinvolga le forze migliori della società.
La spesa sanitaria nazionale sarà uno dei temi più urgenti da risolvere. Già oggi rappresenta da sola il 7% del PIL ed è in costante crescita. La recentissima Riforma previdenziale ha ridimensionato il problema delle pensioni di cui vedremo (forse) nel lungo periodo gli effetti. L’altro grande tema a cui urge far fronte è la disoccupazione dilagante. Negli ultimi anni, la disoccupazione, e in particolare, la disoccupazione giovanile è cresciuta fino al 30%. Nel 2009, 4,2 milioni di lavoratori hanno usufruito della cassa integrazione.
Il vero keyplayer dello stato sociale è stata poi, senza dubbio, la Famiglia. Un’istituzione, un ammortizzatore sociale, la cellula dello sviluppo sociale. Ha sopperito alle diminuzioni di servizi da parte degli enti locali, ha mantenuto la continuità e la coesione sociale.
Serve un nuovo patto sociale che ridefinisca gli strumenti e gli obiettivi di sviluppo delle società del futuro.
Le sfide aperte sono molte: la flessibilità, la sicurezza, i costi, i servizi e i nuovi bisogni che modificheranno il LAVORO, LA SCUOLA, LA SANITA’. Occorre allora l’apporto ed il contributo di tutti per un
welfare più partecipato e attivo.

VENERDI’ 27 APRILE ORE 16:30
FABBRICA DELLE E
C.so Trapani, 91/b TORINO

WORKSHOP DI APPROFONDIMENTO
“LA FAMIGLIA UN’IMPRESA CHE RESISTE” - ore 16:30
Ne discutono:
Mauro Battuello PIAZZA DEI MESTIERI
Giorgio Bizzarri CISL
Pierluigi Dovis CARITAS
Franco Garelli UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TORINO
Riccardo Ghidella UCID
Luigi Lombardi FORUM FAMIGLIE
Valter Mocellin ASS. NAZIONALE FAMIGLIE NUMEROSE
Aldo Romagnolli CONFCOOPERATIVE

MISSIONE LAVORO: OBIETTIVI E STRUMENTI” - ore 18

Ne discutono:
Redi Sante Di Pol FISM
Giorgio Felici RETE IMPRESE ITALIA
Marco Gilli POLITECNICO DI TORINO
Domenico Lo Bianco CISL
Bruno Manghi SOCIOLOGO
Dario Odifreddi COMPAGNIA DELLE OPERE
Angelo Perez FEDERSOLIDARIETA'
Riccardo Rosi UNIONE INDUSTRIALE
Don Alberto Zanini COORDINAMENTO SCUOLE SALESIANE


SABATO 28 APRILE 2012 - ORE 9:30
Sala Congressi FABBRICA DELLE E
C.so Trapani, 91 b - TORINO

LA CRISI UCCIDERA’ IL WELFARE?
Elsa FORNERO
Francesco PROFUMO
Marco CALGARO
Pierluigi DOVIS
Guido GENINATTI
Conclusioni
Pierferdinando CASINI
TERZO POLO - UDC

venerdì 20 aprile 2012

UNA NUOVA STAGIONE

http://www.ansa.it/

ROMA - ''Si chiede un atto di generosita' per il bene del Paese''. Cosi' il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa avvia i lavori della costituente di centro in cui chiede subito l'azzeramento dei vertici del partito per ''creare una struttura snella''.
Savino Pezzotta aprendo, da presidente, i lavori della Costituente di Centro - sede nella quale l'Udc ha deciso di azzerare i vertici del partito per dare vita ad un nuovo organismo più snello che la porti verso un nuovo raggruppamento con le vecchie forze del Terzo Polo e della società civile - ha detto che "Nulla sarà più come prima".
 Il segretario Lorenzo Cesa ha comunicato che L'otto o il nove maggio, comunque dopo le amministrative, l'Udc convocherà la Direzione nazionale con la quale si deciderà la data del congresso che porterà al definitivo scioglimento dell'Udc. "Per me il congresso va fatto il prima possibile, anche a giugno o luglio, altrimenti subito dopo l'estate quando normalmente riuniamo la nostra festa che tradizionalmente si svolge a Chianciano a settembre.